GAME OVER!

Nel calcio ci sono la NORMA e la TRAVIATA. La norma è che, in genere, in campo fa risultato chi ha maggiore convinzione (Manfredonia e Lecco) e qualità (Padova e Ternana). La traviata invece è la condizione di leggerezza di chi gioca senza troppe preoccupazioni e solo per senso estetico (Legnano), divertendosi in questo modo a dare il colpo di grazia a chi è già mezzo morto di suo (Hellas, Paganese e Pro Patria). E il Verona quale opera lirica sta cantando? La TOSCA ovviamente, suicida per amore. Amore di un passato ingombrante, di un presente irritante, di un futuro che non esiste più in queste condizioni.

L'ho presa da lontano e con un po' di ironia. Però la sconfitta di ieri, ovvero il macello che abbiamo combinato nel secondo tempo, è davvero grave. Tutte le nostre avversarie dirette, eccetto la Paganese a Terni, hanno fatto punti pesanti dando prova di essere vive e di avere acquisito una certa capacità di reazione. Non era per niente facile pareggiare a Cittadella, eppure il Lecco c'è riuscito. Il Manfredonia poi, dato da tutti (compreso il sottoscritto) per morto e sepolto domenica scorsa, ha preso 3 punti d'oro a Venezia, campo nel quale non siamo riusciti a fare 1 solo tiro in porta nel corso di 90 minuti. La stessa Paganese ha sperato di pareggiare a Terni contro una squadra molto più forte di lei. Al contrario il Verona, che poteva benissimo accontentarsi di chiudere con un dignitoso pareggio la sfida contro il Padova, ha mostrato nella ripresa una fragilità impressionante.

È già finito dunque il recupero di Pellegrini? Per me sì.

Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno potrà consolarmi dicendo che a Foligno non abbiamo sbracato pur giocando in inferiorità numerica per 70 minuti. Ma quanti errori abbiamo commesso in difesa? Poi c'è da aggiungere che il Padova è più forte di noi e in piena lotta per i playoff. Purtroppo però abbiamo commesso i medesimi errori della gara di andata, quando abbiamo concesso ai nostri avversari di giocare con noi come fa il gatto con il topo. Ed è un vero peccato che Pellegrini non abbia ricordato niente di quella brutta avventura. Infine, abbiamo agganciato la Paganese e giocheremo contro di lei fino all'ultimo per conquistare un posto nei playout. Ma ci siamo un dimenticati che lo scontro diretto lo faremo a casa loro.

Sinceramente, in questo momento vedo il bicchiere desolatamente vuoto. Un po' per colpa del pessimo umore, un po' per i presagi che si ripetono dall'inizio della stagione, ho davanti agli occhi una chiave di lettura completamente diversa.

* Il Verona ha battuto il Foggia nell'unica partita della gestione Galderisi in cui i pugliesi non hanno giocato. Ditemi quello che vi pare, ma la squadra che veniva da 5 vittorie consecutive e che poi ha costretto al pareggio la Cremonese e distrutto il Foligno, ha evitato completamente di affrontarci con la cattiveria e l'agonismo con la quale ha conquistato meritatamente il quarto posto in classifica. E' stato solo merito nostro? Noi siamo stati sicuramente bravi a fare 1 tiro in porta e a trasformarlo in gol, ma nessuno si sarebbe scandalizzato se quella partita fosse finita in parità. E l'atteggiamento battagliero con cui Nanu aveva presentato il confronto, proprio non si è visto in campo. Meglio così, si dirà…
* La settimana dopo, a Busto Arsizio, abbiamo vinto grazie a una punizione rocambolesca al 90' minuto che ha perforato la barriera trovando completamente impreparato il portiere avversario. Meglio così, si ripeterà, ma per la seconda volta consecutiva siamo andati oltre i nostri meriti effettivi.
* A quel punto, i 6 punti conquistati in 2 partite consecutive necessitavano per forza di una conferma convincente. A Foligno, ad esempio, era sufficiente non perdere. Ma quella è stata una partita strana nella quale sono bastate l'assurda decisione arbitrale di non espellere Ripa e la svirgolata di testa di Gonnella per far saltare il programma. Errori difensivi a parte, ripeto. Tutto è stato dunque rimandato al successivo derby casalingo con il Padova, una partita nella quale anche il calendario è sembrato darci una mano. Ebbene il Verona, nel secondo tempo, si è completamente dimenticato che sta lottando per non retrocedere, ha abbassato la guardia e si è messo a giocare ad armi pari con chi è nettamente più normale di lui, finendo per essere punito dalla sua stessa arroganza. O avventatezza, se preferite. Nell'unica partita (dell'ultimo corso) in cui i gialloblu non sono riusciti a fare gol, Pellegrini ha perso la sua personale imbattibilità casalinga e ha consegnato la squadra al proprio destino. Il secondo tempo di domenica è stata per me una consegna delle armi, come involontariamente ha ammesso anche il mister (dobbiamo recuperare lo spirito di 2 settimane fa)

Questo è un punto focale. Per tutto marzo, ho concentrato la mia attenzione sul fatto di riuscire a raggiungere la Paganese e giocare poi con qualcun altro i playout. Errore gravissimo! E' vero che Sarri ci aveva fatto precipitare così in basso che anche solo sperare di finire penultimo pareva un miracolo. Adesso però mi chiedo: riuscissimo anche a fare 1 punto in più della Paganese nelle prossime 5 partite, la povertà assoluta dei nostri giocatori quante chance di salvezza concede ai playout? ci rendiamo conto o no della differenza abissale che esiste tra il Verona e tutti gli altri? Non siamo mica come l'anno scorso, in cui c'era poca differenza tecnica tra noi, lo Spezia (che peraltro non siamo mai stati capaci di battere in 4 confronti) e la Triestina (che peraltro ci aveva superato nello scontro diretto). Il calcio è meno matto o irrazionale di quello che si possa pensare, o sperare. Gli attuali 5 punti di classifica che ci dividono dal Manfredonia e gli 11 con la Ternana quint'ultima sono la testimonianza di un abisso caratteriale e qualitativo nei confronti di tutte le altre squadre in lotta con noi per non retrocedere.

La sconfitta atroce subita dal Padova cancella dal sottoscritto ogni minima speranza di ottimismo. Mi auguro davvero che sia solo un momento di abbattimento a farmi scrivere queste cose. Però, se non siamo riusciti fino a questo momento a cambiare le sorti di quest'annata disgraziata, come possiamo riuscirci nelle prossime 5 o 7 partite?

Parliamoci chiaro, cosa è stato il Verona finora? Abbiamo sprecato le prime 7 partite davanti allo specchio per convincerci che siamo una squadra di calcio (gestione Colomba); dopo abbiamo tirato la cinghia fino a Natale dimostrando di valere sul campo di gioco solo l'ultimo posto di classifica in cui eravamo precipitati, soprattutto in trasferta (1° gestione Pellegrini); quando poi potevamo e dovevamo dimostrare che eravamo ancora vivi e vegeti, ci siamo affidati a un chirurgo plastico più che a un medico (gestione Sarri); adesso che le cose cominciavano a girare in qualche modo, Foligno e Padova ci hanno fatto capire quanto siamo fragili fuori e dentro.

Nulla è compromesso, s'intende. Continuerò a urlare e a disperarmi per tutte le gare che restano. Ma le prossime 5 partite saranno testimoni di 3 scontri diretti contro avversari che faranno di tutto per eliminarci direttamente dalla corsa playout e 2 conformazioni (Monza e Novara) che non hanno più nulla da chiedere al proprio campionato. Se non quello di provare a darci fastidio.

Il mio pessimismo attuale deriva dunque non tanto – o meglio, non solo – dal fatto di non vedere la possibilità di riuscire ad arrivare ai playout, ma dall'aver preso atto di non essere ancora riusciti a dimostrare in 29 partite (più quelle di Coppa Italia) di essere una squadra in grado di vincere anche convincendo, e di non avere i mezzi per ribellarsi alla corrente che ci sta portando lentamente in C2. Nonostante 3 allenatori e una trentina di calciatori impiegati il Verona non è mai stato una squadra di calcio: ha avuto solo qualche episodio favorevole e qualche episodio fortunato. Quel tanto che basta per arrivare a 21 punti.

Adesso, ci vuole più di un miracolo.

Massimo


fonte Hellas Story



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