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Olè!!!!! Spagna Campione d'Europa




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Il grande Match!!! Spagna Germania!


ARAGONES: «VOGLIO VINCERE, ANCHE PER I CRITICONI» -È la sua ultima occasione e non vuole lasciarsela sfuggire: Luis Aragones è deciso a portare la coppa in Spagna: «Domani voglio che la mia Spagna vinca, perchè dei secondi non si ricorda nessuno. Qui conta solo portare a casa la Coppa. Se la vinco? Dedicherei questo trionfo a tutta la Spagna ed alla mia famiglia, moglie, figli e i miei undici nipotini. E stavolta anche a voi che mi avete criticato». Poi conferma che, a prescindere dall'esito della sfida contro la Germania, da lunedì lascerà l'incarico. «Me ne vado - ha detto Aragones - perchè nei mesi scorsi non hanno fatto nulla per trattenermi: nessuno mi ha chiesto di rimanere, e adesso non c'è una strada per tornare indietro».


LA RICETTA DI LOEW: «GIOCARE AL 100%» - Il ct tedesco Joachim Loew, che spera nel recupero in extremis del capitano Ballack, vuole regalare il quarto titolo europeo alla sua nazione, e per farlo ha già pronta la ricetta: «Dovremo disputare la partita perfetta, dando tutto ciò che ci resta dentro dopo un torneo del genere. Ci vuole il 100%, non dobbiamo giocare come contro la Turchia. La Spagna è l'unica fra le sedici squadre di Euro 2008 che qui è riuscita ad esprimersi sempre su alti livelli di rendimento: sono sicuri di ciò che fanno, giocano benissimo e noi dovremo attaccarli, perchè se permetti loro di tenere palla e avere l'iniziativa allora è finita. Sarà una partita con un ritmo di gioco forte, in cui loro sono favoriti, però sono fiducioso: la mia Germania ha le caratteristiche giuste per batterli e riportare a casa questa Coppa già nostra per tre volte».

PROBABILI FORMAZIONI - Queste le probabili formazioni di Germania e Spagna, che si affrontano alle 20.45 a Vienna nella finale degli Europei.

GERMANIA (4-2-3-1): Lehmann; Friedrich, Metzelder, Mertesacker, Lahm; Frings, Hitzlsperger; Schweinsteiger, Ballack, Podolski; Klose. A disp. Adler, Enke, Jansen, Rolfes, Fritz, Borowski, Westermann, Odonkor, Trochowski, Kuranyi, Gomez, Neuville. Ct: Loew
SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila; Senna; Iniesta, Xavi, Silva, Fabregas; Torres. A disp. Reina, Palop, Arbeloa, Albiol, Juanito, Navarro, Cazorla, Xabi Alonso, De la Red, Sergio Garcia, Villa, Guiza. Ct: Aragones
Arbitro: Rosetti



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Addio Totò!!



L’ex calciatore dell’Isernia stroncato da un infarto
durante una partita di calcetto

di Antonio Leone
Sono le 22.30 e sul campo dell’Ignazio Silone si sta disputando l’ennesima partita del torneo di calcetto più importante del capoluogo.È da poco iniziato il secondo tempo ed una delle due squadre sta per battere un calcio di punizione. In pochi però si accorgono che uno dei giocatori si allontana dal campo e si siede in panchina.
Quel giocatore è Salvatore Ravalli, ex attaccante dell’Isernia è uno dei calciatori più amati dalla tifoseria pentra. Totò, come tutti gli amici lo chiamavano, rivela ai compagni di sentirsi poco bene e subito dopo si accascia a terra. Salvatore Ravalli ha avuto un infarto che gli ha stroncato la vita.
Sugli spalti gremiti ci sono anche la moglie ed il figlio che stanno assistendo alla partita. Subito vengono chiamati i soccorsi che non tardano ad arrivare. Intanto il 33enne rimane a terra, circondato da compagni di squadra ed amici. Passa qualche minuto ed arriva un’ambulanza del 118. I medici ed i sanitari tentano di rianimare il giovane, prima con un massaggio cardiaco, poi con il defibrillatore ed alla fine al calciatore viene iniettata una dose di adrenalina. Subito dopo la siringa il corpo del calciatore sembra reagire ed i medici decidono di trasportarlo d’urgenza all’ospedale Veneziale. Totò lascia il campo in barella. Tutto il pubblico applaude ed incita il loro campione. Poi tutti in massa decidono di seguire l’ambulanza fino al Pronto soccorso. Sono più di cento che, davanti al piazzale del Veneziale, attendono con ansia buone notizie. Notizie che non arriverannomai. Salvatori Ravalli non ce l’ha fatta. È arrivato in ospedale già privo di vita e a nulla è servito l’intervento dei sanitari. Gli amici, i familiari ed i tanti estimatori dell’ex calciatore dell’Isernia sono rimasti fino alle2 di notte dinanzi all’ospedale, ancora increduli per l’accaduto.


Salvatore Ravalli aveva 33 anni era sposato ed aveva un figlio, Daniel di 7 anni. Dopo la militanza nella squadra dell’Isernia, in società Molisane e di altre regioni, sposò Alessandra e nonostante le origini siciliane rimase a vivere ad Isernia dove gestiva un’ Agenzia di scommesse sportive. Gli organizzatori del torneo di calcetto hanno deciso di sospendere la manifestazione in segno di lutto . Inoltre doneranno alla famiglia di Ravalli l’incasso frutto delle iscrizioni delle squadre.





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E' Spagna Germania!!



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ARAGONES Scuola calcio!


Il ct spagnolo va al Fenerbahçe

«Ma la squadra non ne risentirà»
ROBERTO BECCANTINI, INVIATO A VIENNA
In attesa della Russia, si è portato avanti. Molto avanti. Fenerbahce, la società turca che fu di Zeman e Zico, due stagioni di contratto, l’annuncio giusto ieri, vigilia della semifinale. «Ammesso e non concesso che abbia firmato, la squadra non ne risentirà». José Luis Aragonés Suarez Martinez, 70 anni il 28 luglio, è il «nonno» dell’Europeo. Madrileno ma non madridista (tanto Atletico, in carriera), prese la Spagna dopo lo sgarro portoghese del 2004. I robot di Guus Hiddink lo separano dall’ultimo valzer. A Innsbruck, nella fase a gironi, li aveva suonati: 4-1, tripletta di David Villa. Occhio alla penna: mancava Arshavin, il genietto della lampada. Squalificato.

Aragones è un tipo tutto d’un pezzo. Anche troppo, a volte. Non è un incantatore come Guus, un manager che ha girato il mondo. Quando allenava in Spagna, l’orso olandese notò una svastica in curva e fece annunciare all’altoparlante: o togliete quella bandiera o la mia squadra non gioca. Tolsero la bandiera. Agli Europei del 1996, in Inghilterra, gli scappò di mano lo spogliatoio, bianchi di qua, neri di là. Luis, in compenso, è uno che non le manda a dire. Le dice. Quando parla «para amigos» o qualcosa gli bolle dentro, spara. Diede del «negro di m.» a Thierry Henry e dello zingaro a José Antonio Reyes. E comunque, per lui, meglio zingaro che negro. Si è beccato del razzista dagli inglesi e del rinco dai connazionali, perché sì, ci vuole un bel coraggio a lasciare a casa il miglior Raul dell’ultimo quinquennio e a spedire in panchina niente meno che Cesc Fabregas, la porcellana dell’Arsenal. Aragones non nega e non si nega, ha litigato con mezzo mondo, anche con i suoi: in fondo alla lista, Sergio Ramos.

Pane al pane. Gli hanno insegnato così. Ai Mondiali 2006 tutti gli avevano baciato i piedi fino agli ottavi. Poi fu Zizou, e per i piedi lo avrebbero voluto appendere. Non si è dimesso. E’ rimasto lì, sicuro che la corrente del fiume gli avrebbe portato, prima o poi, i cadaveri dei suoi giustizieri. Morale: la Spagna targata Aragones ha infilato una collana di venti partite utili, 17 vittorie e 3 pareggi. Non ha proprio battuto l’Italia campione del Mondo, ma l’ha esonerata ai rigori nei quarti, il confine di troppe generazioni. Senza Raul, in salotto. E con Fabregas firmatario, sì, del penalty decisivo, ma a lungo consegnato in panchina. Russia in rosso, Spagna in giallo. Vada come vada, non sarà Aragones a godere di un eventuale titolo. Proprio adesso che il Paese cominciava a capirlo - e se non proprio a capirlo, a rispettarlo - ha deciso di sbattere la porta. Troppo tardi, amigos. Al suo posto, Vicente Del Bosque, una vita al Real. L’ultima finale delle furie risale al 1984, Parco dei Principi di Parigi: 2-0 per la Francia, spanciata di Arconada su punizione di Platini («il peggior tiro della mia carriera») e gol-suggello di Bellone. L’aveva anticipato a novembre: «Dopo gli Europei, lascio. Comunque». Ci siamo, quasi. La fine potrebbe essere stasera, la finale sarà domenica. Questione di ore, di giorni. A differenza di Roberto Donadoni, non ha mischiato le Nazionali in dirittura d’arrivo. Fernando Torres e David Villa in attacco. Senna perno arretrato, poi il fioretto di Iniesta e Xavi. Idee chiare. Discutibli, ma scolpite. La formazione? Sempre quella, da Casillas a Torres. I giornalisti non gliela chiedono neanche. E ogni volta che danno un otto a Senna, Aragones brontola giulivo: «Non se lo filava nessuno, quante me ne hanno dette». L’uovo di Luis.



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Miglior Allenatore per club classifica by IFFHS

The World's best Club Coach 2006
Welt-Club-Trainer 2006
El Mejor Entrenador de Club del Mundo 2006
Le Meilleur Entraîneur Mondial de Club 2006
by IFFHS


CoachClubNationalityPoints





1.Franklin RijkaardFC BarcelonaNederland236
2.José Mário dos Santos Mourinho FélixChelsea FC LondonPortugal113
3.Juande la Cruz Ramos CanoSevilla FCEspaña92
4.Arsène WengerArsenal FC LondonFrance91
5.Gerard HoullierOlympique LyonnaisFrance57
6.Abel Carlos da Silva BragaSC Internacional Porto AlegreBrasil53
7.Sir Alexander FergusonManchester United FCScotland45
8.Carlo AncelottiMilan ACItalia23

Felix MagathFC Bayern MünchenDeutschland23
10.Muricy RamalhoSão Paulo FCBrasil17



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Lippi l'allenatore del pallone 2!!


Chiusa la parentesi Donadoni, riapre l’era Lippi, parte seconda. Giancarlo Abete, presidente della federcalcio alle prese con la successione sulla panchina azzurra seguita all’eliminazione deludente da euro2008. Scansione canonica che deve fare i conti con qualche granello di sabbia finito tra gli ingranaggi. Definito il costo dell’esonero del Ct triste e solitario, circa 550 mila euro la penale fissata sul contratto per la rescissione unilaterale dell’intesa biennale. Da negoziare, invece, il contratto per il Ct campione del mondo e il suo staff. E qui emergono le prime difficoltà. Lippi si dimise al ritorno dal trionfo di Berlino contando su uno stipendio annuo di 1 milione e 100 mila euro al netto delle trattenute fiscali, poco più di 2 milioni per il bilancio federale. Due anni dopo, con la stella sul petto e la casacca di salvatore della patria, chiede un sostanzioso ritocco: 2 milioni netti l’anno, oltre che l’assunzione di uno staff numeroso che parte dal vice Pezzotti e dall’assistente Peruzzi e si espande fino al medico Castellacci. Sul punto Abete intende resistere per due motivi: 1) per riaffermare il primato della federcalcio nella trattativa e nel rapporto; 2) per far pesare a Lippi la scelta di abbandonare il club Italia senza un giustificato motivo.
Chi conosce il temperamento mite di Abete e il carattere impulsivo di Lippi ipotizza un accordo economico, e sull’allestimento dello staff, entro una settimana (1,5 milioni la cifra intorno alla quale può maturare la firma). Perché nel frattempo non esistono praticabili alternative al viareggino: Ancelotti è al lavoro con il Milan e non è intenzionato a scendere dal treno lanciato in corsa; Mancini, proposto da qualche buon cuore residente a Baden, provocherebbe una tale rivolta dentro lo spogliatoio da far cadere la pallida segnalazione. Lippi è pronto a mettersi al lavoro: ha un mese di tempo per studiare le prime convocazioni e lavorare su eventuali recuperi da presentare al battesimo di Nizza, 20 agosto amichevole con l’Austria. Sotto sotto, Abete ha un motivo in più per definire la pratica prima della finalissima di Vienna: nella settimana successiva Platini, in partenza per l’Ucraina, è chiamato a prendere atto dell’impossibilità, nel corso del sopralluogo già programmato, di tenere l’edizione euro 2012 a Kiev e Varsavia. Bisognerà dirottare l’evento a Francia e Italia, 4 sedi ciascuno, inaugurazione a Roma, finale a Parigi e dar vita al progetto del nuovo stadio preparato da Blanc per la Juventus che si muove in grande sintonia con il presidente dell’Uefa. La mossa di Abete ha anche risvolti politici interni. Alla rielezione del 2009 si presenta con un Ct saldo in sella e un eventuale rivale (Matarrese) «azzoppato» oltre che dalla contestazione interna alla Lega di Milano (la serie B in rivolta) da un episodio verificatosi a Berna. Dopo lo 0 a 3 dall’Olanda, incrociando Materazzi, don Tonino si lasciò scappare un «che figura di m... avete fatto» che l’interista corresse al volo («avete? No, abbiamo fatto») trasmettendo al gruppo dello spogliatoio la collera per quel giudizio feroce.



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Peschiera camp 2008 Chievo!

Nel calcio si può essere vecchi anche a 17 anni, infatti sabato è partito Giuseppe ( mio fratello ) per il campus del Chievo, per lui è il terzo anno a Peschiera un posto stupendo per fare sport e divertirsi.
Sotto alcune foto del posto e quelle di mio fratello del 2004 prese dal sito del Chievo.
Seguono le foto di quest'anno.


















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Formazione Bar Gioia Lucera!



Continua tra alti e bassi il bel torneo di Calcio a 7 Euro 2008, organizzato dal centro sportivo Casanova. La nostra squadra è ferma a 7 punti ma il Mister Palmieri non ci stà e sta cercando di risolvere i problemi di formazione, in nostro aiuto nelle ultime partite addirittura un illustre Leonardo Palmieri, ex Foggia Arezzo Manfredonia ecc. nonchè grande capitano del Lucera, ed il Mister Clemente (nella foto con un ex calciatore della Sambenedettese) ma i risultati lasciano ancora a desiderare, speriamo bene per le prossime partite.
Sicuramente il mister saprà tirare fuori dal suo cilindro una bella"Palummell".

in questa foto la rosa del Foggia di Tarcisio Burnich con Leonardo Palmieri.


qui altre foto del torneo





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Dona..Doni!! non era meglio Donà ..Toni

Dai Leoni di Lippi ai cacasotto di Donadoni.





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ITALIA!!

ITALIA (4-3-1-2)
1 Buffon
19 Zambrotta, 2 Panucci, 4 Chiellini, 3 Grosso
22 Aquilani, 10 De Rossi, 13 Ambrosini
20 Perrotta
18 Cassano, 9 Toni.


A disp. 14 Amelia, 17 De Sanctis, 23 Materazzi, 5 Gamberini, 7 Del Piero, 11 Di Natale, 16 Camoranesi, 15 Quagliarella, 12 Borriello.
Ct Donadoni



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Salutare spremuta di orange per i Russi!

Russia Olanda 3 a 1
Van Basten Probabilmente aveva fatto i conti senza l'oste (Hidding)



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Mara Carfagna Grande Tifosa!?



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Contro la Spagna bisogna alzare i Toni!


Dopo le prestazioni sicuramente non ad alto livello dei nostri attaccanti nel girone eliminatorio degli europei, contro la spagna bisogna sfoderare una prestazione esemplare anche perchè nessuno potrà farci regali. Ma rassicurazioni arrivano dal ritiro azzurro "tranquilli avremo un Toni coi Baffi"!
Ma il mio sogno è una " Cassanata alla Genovese " per i suoi amici spagnoli.



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Zdenek Zeman! Vi raccomando "Novellandia"

Saranno i Tifosi Serbi esattamente quelli della Stella Rossa a godere del calcio spumeggiante di Zeman, stranamente dopo calciopoli all'italiana il Mister Boemo è stato dimenticato da tutte le società Italiane, strano modo di rigraziarlo.
Forza Mister!



Ed Intanto al Foggia Arriva un suo "Raccomandato" , Novelli allenava la Primavera della Salernitana ai Tempi del Boemo sarà "Novellandia" ? noi ci speriamo.




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I maghi Del Calcio Video!





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Mamma Li Turki!!


Alla Turchia riesce ancora l’impresa della rimonta. La squadra guidata da Terim era andata sotto di un gol ad 1 minuti dalla fine del secondo tempo supplementare. Poi in pieno recupero riesce a mettere a segno il pareggio.

La formazione di Fatih Terim ha battuto la Crozia 4-2 ai rigori nella gara dei quarti di finali disputata allo stadio Ernst Happel. Dopo lo 0-0 al 90', i tempi supplementari si sono chiusi sull'1-1 con le reti di Klasnic al 119' per la Croazia e Senturk per la Turchia al 122'. Finale al cardiopalmo di un match che per 90' non ha esaltato.

Ai rigori la Croazia fallisce tre penalty con Modric, RaKitic e Petric, e la Turchia festeggia una storica semifinale.

Mercoledì prossimo la sfida a Basilea contro la Germania.



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All'Inter anche lo scudetto degli Allievi


CITTA' DI CASTELLO (Perugia) - Arriva dagli Allievi Nazionali il secondo scudetto stagionale dell'Inter. La squadra di Daniele Bernazzani ha superato nella finale l'Empoli (1-0, gol di Obi) e si è aggiudicata il titolo di categoria (classe 1991 e 1992).

Una meravigliosa avventura per:

i portieri Alberto Gallinetta, Simone Gervasio, Luca Stocchi;

i difensori Luca Caldirola, Paolo Marchi, Michele Regione, Nicolò Scaccabarozzi, Maximiliano Achille Uggè;

i centrocampisti Pellegrino Albanese, Sebastian Carlsen, Daniele Cò, Nester Herve Djengoue, Marco Ezio Fossati, Joel Obi, Ivan Reali, Renato Ricci, Davide Santon, Luca Tremolada;

gli attaccanti Simone Dell'Agnello, Mattia Destro, Diego Falcinelli, Nicola Piras, Sulaiman Fullah Sesay.



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Auguri a Squizzi Dal Chievo e da me!

Il numero uno gialloblù festeggia oggi il suo compleanno, e ci saluta direttamente dalla spiaggia ...

Ciao Lorenzo, prima di tutto buon compleanno! Festeggi in famiglia?

“Grazie per gli auguri! Certo, festeggerò molto tranquillamente assieme a mia moglie, i miei tre bimbi, a mio fratello e ad alcuni amici intimi. Siamo tutti al mare e ci stiamo rilassando …”.

Assoluto relax o qualche pensierino alla serie A?

“Assoluto relax per ora! Penso sia giusto riposarsi e staccare completamente, almeno a giugno, per ricaricarsi al meglio”.

Stai seguendo gli Europei?

“Non molto a dire il vero, Italia a parte …”.

E come vedi gli Azzurri?

“All’inizio non ero molto fiducioso … Però poi, visto com’è andata, mi sono ricreduto. Penso che la squadra sia stata costruita bene e poi questo passaggio in extremis, un po’ inatteso, può dare una ‘spinta’ in più … Insomma, adesso sono ottimista”.

La squadra più forte al momento, secondo te?

“Come ho detto, non ho visto molte partite, ma mi ha colpito favorevolmente l’Olanda, che ha dimostrato grandissima condizione. Mi piace anche la Germania, la solita squadra tosta e concreta. Invece sono rimasto un po’ deluso dal Portogallo, ero convinto che avrebbe fatto meglio”.

Relax a parte, uno sguardo alla prossima stagione … Quale attaccante non vedi l’ora di sfidare?

“Beh, i nomi sarebbero tantissimi … Ma se devo sceglierne uno dico Ibrahimovic, per la sua incredibile potenza fisica”.

Un saluto ai tifosi gialloblù.

“Li abbraccio e spero che siano sempre di più a seguirci … mi auguro che insieme a loro potremo toglierci delle belle soddisfazioni”.

Ufficio Stampa Chievo



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Giovanissimi e Gentiluomini!


Vincitori Coppa Disciplina
Eccoli quà sono questi i più bravi ragazzi della loro categoria in tutta la Puglia,
artefice di questo traguardo è sicuramente il Mister Michele Perna che ha trasmesso ai suoi ragazzi tutta la sua Passione e signorilità, da ricordare che i ragazzi del Lucera hanno lottato fino alla fine per il titolo del girone e che un pò di cattività in più magari sarebbe servita per arrivare al traguardo, ma per Perna e tutto lo staff del settore giovanile del Lucera sicuramente il traguardo più bello è questo, perchè una Scuola Calcio deve formare prima gli uomini e poi i calciatori.
Bravi Ragazzi!! (tra loro anche mio fratello Giuseppe).
qui l'articolo sul sito ufficiale del Lucera



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Torneo Calcio a 7 Lucera Centro Casanova!

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