La Juve e il suo Vizietto. Ranieri "Pagherei per Battere L'Inter"!

TORINO, 21 novembre - Sale la tensione per Inter-Juve, il big match della tredicesima giornata: Ranieri presenta la partita e ammette: «Si, pagherei per poterli battere, è una partita a sé stante ed è importante per il campionato, perché l'Inter è avanti di tre punti e battendoci andrebbe a sei. Mi aspetto una gara come quella dell'anno scorso, bella, vibrante, veloce. Noi dobbiamo scendere in campo e mettere in pratica tutto quello che diciamo. L'Inter rischia? No, rischia di più chi sta dietro piuttosto che chi sta davanti. Derby d'Italia tornato? Me lo auguro ma noi stiamo ancora lavorando per la parola scudetto mentre gli altri già l'hanno vinto. Non aspetto mai di vedere la formazione avversaria. Io vado a bussare, se sono più forti gli stringo la mano, se in quella partita non lo sono, voglio batterli»

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MOURINHO HA CAMBIATO IBRA - «L'Inter è cambiata con l'arrivo di Mourinho? E' cambiato Ibra, ora si muove di più su tutto il fronte d'attacco. Ibrahimovic lasciato libero? No, non succederà. Loro sono tutti pronti a rientrare dietro la linea della palla una volta che la sfera ce l'ha avversario. Loro hanno cambiato determinate geometrie assimilate con Mancini e ora con Mourinho ne usano altre. E' normale che quando cambi la fluidità tardi ad arrivare, c'è bisogno di tempo. Mourinho è molto bravo perchè ha una filosofia portoghese ma ha visto molto dal calcio italiano. Questo è un complimento. Anche Ferguson disse di aver imparato dal calcio italiano».

CALCIO ITALIANO? COMUNQUE DIFENSIVO - «Il problema che il calcio italiano è meno bello di quello inglese? E' una questione di marketing e di come vendi un prodotto. Gli inglesi l'hanno sempre fatto, noi lo stiamo cominciando a fare ora. Il calcio italiano al momento è più difficile da piazzare come prodotto. Noi siamo diversi dagli inglesi. Per noi italiani puoi vincere una partita 4-3 ma poi nella settimana si analizza perché hai subìto 4 gol. In altri paesi i tre gol incassati non si notano e si dice che hai vinto una grandissima partita. Noi in Italia guardiamo al fatto che dobbiamo incassare pochi gol per vincere i campionati. Noi abbiamo perso i marcatori a uomo mentre una votla eravamo i migliori. Con la zona abbiamo cambiato però la nostra indole resta sempre. In Spagna si va prima alla ricerca del bomber e poi dei difensori. Da noi è il contrario».

Fonte: Corriere dello Sport



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