Roma fà la stupida... stasera!

La Roma contestata in nottata e in mattinata a Trigoria. La squadra di ritorno dalla trasferta di Torino contro la Juve, impostasi per 2-0 è stata attaccata verbalmente dai tifosi. Lanciate anche monetine. Già all'aeroporto di Fiumicino un gruppo di sostenitori dei giallorossi avevano accolto De Rossi e compagni, nonostante l'ora, al grido di «andate a lavorare». Ma il maggior numero dei contestatori aveva preferito confluire verso Trigoria sapendo che la squadra sarebbe stata portata lì, per rimanere in ritiro in vista della partita di martedì contro il Chelsea.

Il lancio di monetine. All'arrivo del pullman su cui c'era la squadra è salita la tensione: i tifosi hanno lanciato monetine verso il bus e hanno intonato cori come «la nostra fede non va tradita, mercenari, mercenari...» e il solito «andate a lavorare». Grida anche contro il tecnico Luciano Spalletti ed il presidente Rosella Sensi («Rosella Sensi bla, bla, bla...»). Poi i supporter romanisti hanno lasciato la zona suonando ripetutamente i clacson delle loro auto, con l'intenzione di disturbare la squadra che stava tentando di dormire all'interno del centro tecnico. Contestazioni anche nella mattinata a Trigoria. Una ventina di tifosi all'ingresso del centro sportivo ha affisso un cartello «Vendesi AS Roma, rivolgersi Rosella Sensi. In omaggio Spalletti».

L'incontro con Spalletti e i giocatori. I tifosi hanno avuto confronti sia con l'allenatore che con i giocatori. Il tecnico giallorosso ha risposto così alle critiche di uno di loro arrampicato sul muro di cinta: «Dispiacerà più a noi che andiamo in campo. È inutile che ce lo vieni a ricordare». Poi, sotto l'attento sguardo di alcuni poliziotti (mentre un elicottero della Polizia sorvolava Trigoria), alcuni giocatori si sono fermati a parlare con i contestatori: «Siamo una squadra che in dieci giorni può uscire dalla crisi - gli ha detto Panucci - Dovete stare tranquilli, risolveremo tutto. A me non piace cercare scuse, voi lo sapete». Perrotta e Tonetto, invece, si sono beccati qualche minaccia: «Le minacce non servono a niente - ha risposto Perrotta - Dispiace più a noi. Siamo amareggiati per questa situazione, non ce la riusciamo a spiegare». Anche il direttore organizzativo Tonino Tempestilli si è fermato a parlare: «Si può anche sbagliare nella vita, adesso bisogna guardare avanti. Voi stessi non dovete farvi coglionare perché i primi che ne risentono siete voi, che ci mettete passione. La squadra uscirà dalla crisi. Serve calma e pazienza. Certe situazioni potrebbero creare il panico invece di fare del bene». Quindi è stato il turno di Spalletti che, insieme al team manager Scaglia, ha avuto un colloquio dentro Trigoria con una rappresentanza dei tifosi.

Spalletti: «I miei figli hanno paura». Il dialogo tra il tecnico e alcuni dei tifosi più arrabbiati è proseguito anche all'uscita dal centro sportivo. «Sono preoccupato anche io - l'ammissione di Spalletti ai tifosi, come riportato dal sito Romanews.eu - anche i giocatori sono dispiaciuti di questa situazione. È imbarazzante sia per noi che per loro, nello spogliatoio li ho visti molto tristi. I ragazzi continuano ad allenarsi, aspettando la situazione positiva. Ci mettono il massimo impegno. Sono preoccupato anche io. So che ci vuole tranquillità per arrivare a certi risultati».

Spalletti ha parlato anche del clima negativo che si ripercuote in famiglia, facendo riferimento ai suoi figli che «come tifosi della Roma non hanno voglia di uscire in questo momento». In un primo tempo si era sparsa la voce che addirittura i ragazzini avessero fatto a botte a scuola, episodio che invece lo stesso allenatore ha smentito precisando di «non aver mai parlato di botte a scuole o cose simili».

Mio figlio ha fatto a botte due volte per la Roma, perché i compagni di scuola lo prendono in giro. Entrambi i miei figli non vogliono più uscire di casa perché hanno paura. È vero, noi siamo privilegiati, ma in queste situazioni ne risente anche la vita privata. Va bene contestare, ma va sempre fatto in modo civile».



Ritiro annullato. Alla fine ha vinto Spalletti. La Roma non è più in ritiro. La squadra ha chiesto alla società di interrompere la «punizione», scattata subito dopo la sconfitta con l'Udinese di una settimana fa, ed ha ottenuto una risposta affermativa a due giorni dalla sfida di Champions col Chelsea.

fonte il messaggero



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