Chelsea Fumata Nera!


LONDRA, 12 gennaio 2009 - Il giocattolino si è rotto e degli “special ones dello Special One” ormai non è rimasta più traccia. Anzi, anche il povero José Mourinho sembrava impietrito sulle tribune dell’Old Trafford, mentre assisteva alla disfatta della sua ex squadra al cospetto del Manchester United (fra l’altro, prossimo avversario dell’Inter in Champions League). Peggio, come ironizza (ma fino ad un certo punto) il Sun, il portoghese pareva un uomo che partecipava al funerale di un vecchio amico. Già, perché ieri, a detta del commentatore del tabloid, si è celebrata la morte di una squadra, quel Chelsea vincente di Mourinho che Luis Felipe Scolari ha completamente stravolto e distrutto. E che dire di Didier Drogba, protagonista di un autentico “horror show” proprio sotto gli occhi del suo mentore?
DISASTRO TOTALE - Insomma, un disastro tale da spingere il Times a parlare apertamente di crisi e a titolare l’inserto sportivo del lunedì con un inequivocabile “Blue Monday” sotto alla foto di JT, Cech, Cole e Ballack che lasciano il campo dello United a testa che più bassa non si può. E all’interno del giornale non è che vada meglio, visto che la sconfitta di ieri contro i Red Devils viene definita “la più umiliante da quando Claudio Ranieri perse la testa cinque anni fa a Monaco”, oltre tutto davanti a uomini di calcio come Maradona e Fabio Capello, mentre l’assenza di Roman Abramovich viene considerata l’unica consolazione per Scolari che, chiosa il giornalista, farebbe bene a sperare che il satellite sullo yacht del miliardario russo fosse fuori uso, almeno quanto la sua squadra, così da non fargli vedere il penoso spettacolo messo in scena dal Chelsea. Un concetto che, parola più parola meno, torna anche sul Daily Mail, dove proprio oggi debutta in qualità di opinionista l’ex del Times, Martin Samuel, che non ci va certo leggero con i Blues, decretando il fallimento del progetto Scolari, il cui destino sembra praticamente segnato, con un perentorio “The party is over for Big Phil’s fallen idols”. In pratica, la festa è finita e si va tutti a casa. Non a caso, per The Independent Scolari è sull’orlo del precipizio e basterebbe un’altra piccola spintarella per buttarlo di sotto, anche perché, è opinione del Daily Star, la squadra sembra ormai a pezzi, la brutta copia non solo di quella di Mou, ma persino di quella di Avram Grant (che proprio brillantissima non era di certo) e che viene sardonicamente salutata sul “Daily Sport” con un sinistro “Blue murder”.
MARADONA E L'INCENDIO - Ma che fosse una giornataccia quelli del Chelsea lo avevano capito fin da domenica mattina alle 7, quando erano stati svegliati all’improvviso dall’allarme antincendio del “Radisson Edwardian Hotel” di Manchester dove alloggiavano in attesa della partita all’Old Trafford. Tutta colpa, secondo il Sun, del sigaro gigante (un Havana) che Diego Maradona si sarebbe acceso in camera, in barba al regolamento, anche se ufficialmente nessuno sa davvero quale sia stata la causa scatenante. Non solo. Sempre a detta del tabloid, pure altre persone dell’entourage del campione argentino (presente poi alla partita del pomeriggio per vedere Carlitos Tevez, che però era in panchina) si sarebbero messe a fumare al quattordicesimo piano dell’albergo, facendo così scattare l’allarme. Risultato: i 200 ospiti sono stati fatti immediatamente evacuare dal personale e John Terry e compagni sono così rimasti 40 minuti al gelo in accappatoio, in attesa che i vigili del fuoco eseguissero i controlli di rito.
TUTTI A PIEDI - E che la sfida dell’Old Trafford fosse nata sotto una cattiva stella lo conferma anche la piccola disavventura capitata al Manchester United, che per poco non ha rischiato di mancare la partita a causa di un mazzo di chiavi. Quelle del pullman della squadra che l’autista dei Red Devils si è reso conto di aver inopinatamente perso pochi minuti prima di accompagnare i giocatori allo stadio. A quel punto, l’uomo ha rotto un finestrino per cercare di entrare nel bus, ma questo ha fatto immediatamente scattare l’allarme che ha disabilitato il motore e così, stando al racconto del Sun, sono dovuti intervenire dei meccanici che hanno fatto partire il mezzo, arrivato al campo di gioco con il vetro rotto e visibile a tutti. “E’ stato un momento davvero imbarazzante per l’autista – ha detto una fonte del club – ma fortunatamente il problema si è risolto in fretta”. Visto come è poi andata, il Chelsea poteva sperare solo nel mancato arrivo degli uomini di Sir Alex Ferguson per uscire indenne dall’Old Trafford.

Simona Marchetti Gazzetta dello Sport



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